
"Dimmi come preghi e ti dirò come sei...". È così che si potrebbe sintetizzare il messaggio del Vangelo di questa domenica. Dal mio modo di pregare posso verificare come è la mia fede e la vita legata alla fede.
Il pubblicano con la sua preghiera che si appoggia su una vita "ammaccata" e "difettosa" dimostra una fede profondamente vera. Rimane a distanza, e già con questo atteggiamento riconosce la distanza che c'è tra la sua vita e la vita di Dio immensamente grande e irraggiungibile anche con la vita religiosamente più perfetta. Ma nelle sue brevi parole ("Dio abbi pietà di me peccatore") si vede tutta la sua fiducia che questa distanza tra lui e Dio sarà colmata da Dio stesso e dalla sua misericordia. Il pubblicano riconosce il suo limite ma riconosce anche la grandezza dell'amore di Dio. È la preghiera del cuore, che parte dall'amore e non dall'esecuzione esatta di richieste e leggi. È la preghiera che vede in Dio un padre e non un giudice o controllore. È la preghiera di chi si riconosce bisognoso di perdono e di migliorare sempre, con l'aiuto di Dio e di coloro che Dio ci mette accanto per migliorare. È la preghiera che crea fraternità e non barriere di orgoglio e di giudizio reciproco. È la preghiera di chi veramente crede nel Dio che Gesù ha rivelato... (don Giovanni Berti)