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RICORDANDO P.GIOVANNI

Roma, 28 ottobre 2011
Lettera di Famiglia n.ro 2
Ricordando p. Giovanni Timossi

La morte non è l’ultima parola della vita, ma è la prima parola di una nuova vita! La morte non è dunque “la fine”, ma “il fine” con cui raggiungiamo la nostra meta, cioè la vita nella sua pienezza. Questa è la fede di tanti credenti che si sono addormentanti nel Signore con tale certezza nel cuore. Questa è la fede del caro p. Giovanni Timossi che ha concluso la sua vita terrena da credente il giorno 24 ottobre 2011 a Oristano.

P. Giovanni Timossi è nato a Sestri Ponente (Genova) il 7 marzo 1922, figlio di Andrea e Caterina Solari. E’ stato battezzato il 25 marzo dello stesso anno nella parrocchia di N. S. Assunta in Sestri e cresimato da S. Ecc. Mons Giacomo Maria De Amicis il 21 giugno 1931 nella stessa comunità parrocchiale. Ha conosciuto la Congregazione a Genova, dove è stato accolto come postulante il 19 marzo 1940.

Ha poi intrapreso il noviziato canonico a Roma nella casa generalizia il 7 settembre 1940 sotto la guida del p. maestro Ernesto Sacco. Da giovane novizio scrive al Superiore Generale, p. Giacomo Bruzzone: «Quando penso alla professione religiosa che a gran passi si avvicina, mi viene voglia di piangere di gioia e di paura; di gioia per la grande grazia che mi farà il Signore; di paura per il timore di non saper corrispondere alla sua grazia. Che grande grazia ha voluto farmi il Signore col chiamarmi tra i suoi amici intimi per rivelare le finezze del suo amore…».

Ha emesso i voti temporanei l’8 settembre del 1941 e si è consacrato in perpetuum l’8 settembre 1945. Il 20 dicembre 1947 è stato ordinato diacono nella cattedrale di Genova ed è stato ordinato presbitero il 27 marzo 1948 per l’imposizione delle mani dell’Arcivescovo di Genova Giuseppe Siri.

Tra i suoi impegni in Congregazione, si fa lieto ricordo dei suoi molti anni vissuti nell’Istituto Antonio Piccardo in Genova (1948-1983), dove ha diretto con competenza e indiscutibile entusiasmo la scuola elementare, dando vita anche a numerose iniziative parascolastiche (campi scuola, campeggi estivi, attività ricreative ecc.).

Terminata l’attività scolastica nel 1983, viene incaricato della formazione dei novizi presso il Collegio S. Giuseppe in Genova Prà. Non aveva una preparazione specialistica per fare il Maestro dei novizi, ma il semplice fatto di essersi reso disponibile con la coscienza del proprio limite è stato un atto di amore a Dio. Così lo ricordano i suoi novizi: «Ci sono stati dei momenti molto belli. Lo ricordiamo come un sacerdote responsabile nei suoi piccoli e grandi impegni, capace di aperture, di adattamento, di obbedienza. Aveva fiducia nei giovani. Nel ministero sacerdotale curava attentamente e scrupolosamente la preparazione delle omelie e per questo era molto richiesto per la predicazione. Ci ha dato una testimonianza di vita religiosa aperta all'umanità, alla cordialità e ad un atteggiamento di ricerca e disponibilità al dialogo».

Nel 1986 viene chiamato a svolgere il ministero presbiterale a Ventimiglia, dedicandosi all’educazione dei giovani della parrocchia S. Nicola da Tolentino.

Nel 1988 ha inizio il suo lungo servizio ministeriale presso la parrocchia del Sacro Cuore a Oristano, di cui si era letteralmente innamorato. Qui trascorrerà, con brevi interruzioni, molti anni della sua vita sacerdotale, fino al giorno della sua morte. Alla domanda: «Cosa le piace e cosa non le piace della comunità parrocchiale di Oristano?», rispose: «Non so elencare cosa non mi piace; preferisco attribuirne le cause a me. Mi piace la disponibilità e la partecipazione di questa comunità. Qui la porta è veramente sempre aperta. Sulla nostra porta si potrebbe scrivere “porta patet dem magis cor” (la porta è aperta e ancora di più il cuore)». (cf Risonanze n.ro 3/1993, pag. 28)

P. Giovanni era una persona cordiale, positiva, sorridente; un uomo di fede, dal cuore puro e semplice, dal pensiero trasparente. Era capace di entusiasmarsi per i grandi e piccoli ideali e di stupirsi per le bellezze della vita. Andava fiero della fede cristiana, della sua Genova e della nostra Italia. Amava i giovani, i bambini e la natura. Per molti anni ha guidato gli studenti professi della Congregazione in montagna ed anche i bambini della scuola elementare dell’Istituto A. Piccardo. Aveva bisogno o piacere di calore umano e di amicizia, che in buona parte trovava coltivando i rapporti con gli ex alunni e le loro famiglie.

P. Giovanni nutriva inoltre grande simpatia per le nostre opere all’estero. Nel 1981 si dichiarò, infatti, disponibile a sacrificare le sue vacanze estive e trascorse i mesi di luglio, agosto e settembre dedicandosi al ministero nelle nostre comunità di Argentina a Cile. In seguito volle conoscere e visitare le nostre opere nelle Filippine, dalle quali rientrò in patria con il cuore straripante di gioia.

Rimane nella mente e nel cuore di tutti coloro che lo hanno conosciuto il suo entusiasmo sincero e travolgente, la sua ricchezza umana che si traduceva in fraternità e amicizia leale. E’ stato testimone di una vita spesa per Cristo e con Cristo, nella Chiesa; una vita fatta di fiducia nel buon Dio e di disponibilità verso tante persone: grandi e piccoli, ricchi e poveri, dotti e semplici.

In occasione del suo quarantacinquesimo anniversario di ordinazione sacerdotale scriveva: «Sono sempre disposto a fare la volontà di Dio. Se ora mi chiedessero di partire, porterei con me solo una valigetta e gli effetti personali, così mi sentirei più sincero, affidandomi a Gesù che dice: “Non ti preoccupare, ci penso io”».

Pochi giorni fa, un giovane della parrocchia, molto legato a lui, ha scritto queste parole, che tutti noi vogliamo fare nostre: «Credo che la Congregazione dei Figli di Santa Maria Immacolata debba essere orgogliosa di avere avuto padre Giovanni come religioso e come sacerdote».

La salma riposa nella nostra tomba di famiglia al cimitero del Verano in Roma.

Grazie p. Giovanni!

p. Roberto Amici
Superiore Generale