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DIETRO LE QUINTE DI UNA PARROCCHIA

CELEBRARE LA VITA
La Veglia Eucaristica di Giovedì 24 Febbraio 2011 con l'Arcivescovo

Nel percorso che porterà la Diocesi alla celebrazione del Congresso Eucaristico Mariano nel giugno 2011, si è aggiunta una nuova tappa di preghiera.
E’ stata la comunità giovanile della Parrocchia del Sacro Cuore di Oristano a vivere e proporre a tutti i presenti l’Adorazione Eucaristica, avente per tema, CELEBRARE LA VITA, celebrare la presenza di Gesù con la vita.
I giovani, sia i più grandi, sia i più piccoli hanno colto la sfida per una riflessione sul tema di una verità contro corrente, proposto dal nostro Arcivescovo nella sua Lettera Pastorale “ Celebriamo la vita “.
La Parrocchia per diversi pomeriggi è diventata un laboratorio di dialogo, di riflessione, e perché no, di discussione sul tema proposto.
L’Eucarestia, ci dice la lettera pastorale, non può rimanere un semplice rito, una semplice celebrazione, deve diventare uno stile di vita, un modo di essere e di agire. Passare dall’Eucarestia celebrata all’Eucarestia vissuta.
Lo stile di vita è il dono, il dono non di cose, come nella logica del mercato, ma il dono gratuito di sé. I ragazzi, anche i più giovani, hanno convenuto che il centro del discorso, della Parola che deve prendere vita non può non essere che la CROCE, che rischia di perdersi nel chiasso del mondo, tra gli oggetti del mondo che oggi costituiscono i connotati di una persona, non il suo essere.
Una croce ricoperta di teli e di oggetti simbolo del nostro essere nel mercato è stata scoperta durante lo svolgersi della riflessione prima dai giovani, quindi è stata Sua Eccellenza stessa a togliere l’ultimo drappo e permettere a tutta l’assemblea di osservare il CRISTO.
Ci è stato ricordato che il Padre ci ha posto nel mondo non per camminare con gli occhi bassi, ma per guardare in alto e seguire le sue tracce attraverso le cose, il creato, le persone.
Da qui è nata la preghiera di lode, che ha avuto come segno tangibile della freschezza e della voglia di verità dei ragazzi un prato deposto ai piedi della Croce, un prato di erba vera, con fiori veri, che hanno bisogno di essere curati, di essere innaffiati per crescere e dare la loro bellezza colore e profumi.
I segni scelti dai giovani, come pure la riflessione sulle beatitudini sono stati testimonianza di ricerca di verità, di autenticità; giù le finzioni, giù le maschere lodiamo il Signore così come siamo, come vogliamo essere, vivendo la semplicità del quotidiano come ci ha esortato Giovanni XXIII nella preghiera scoperta nel laboratorio di gruppo.
Carlo Carretto ci ha richiamato il Pane, cibo efficace, semplice, ma occorre essere coraggiosi per non lasciarsi trasportare dalla marcia del mondo, occorre della fede e della volontà per andare contro corrente verso l’eucarestia per : fermarsi, tacere ed adorare.
Esortati nella preghiera finale ad appassionarci alla vita, a viverla con gioia, con nelle orecchie l’eco delle parole di Giovanni Paolo II : "Non abbiate paura, aprite, anzi spalancate le porte a Cristo", l’assemblea si è sciolta in un momento di comunità e di gioia. Dal piazzale della chiesa sono state fatte volare nel cielo buio e stellato sette mongolfiere luminose per portare in alto, oltre ogni confine, un segno di verità, di speranza, di pace che solo l’incontro con Cristo può dare.


Pubblicato il 28/02/2011